Maculopatia da puntatori laser: un nuovo problema per la salute pubblica?

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Figg. 1: Infrared imaging (A) Multicolor imaging (B) Structural optical coherence tomography (C) che mostrano le lesioni di un paziente affetto da maculopatia da puntatori laser. Cortesia del “Servizio di Retina Medica & Imaging”, responsabile prof. Giuseppe Querques e prof. Francesco Bandello, U.O. Oculistica, IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano.

“Non lasciare puntatori laser alla portata dei bambini”. Potrebbe essere questa la più adeguata attenzione per evitare l’aumento delle lesioni oculari prodotte dall’uso improprio dei puntatori laser.
È oramai noto che la luce, a seconda di come la si utilizzi, può essere un’alleata o una nemica dell’occhio. Numerosi studi scientifici sul rapporto tra luce ed occhio hanno stabilito che il danno retinico causato dalla luce è strettamente legato alla lunghezza d’onda incidente. Con lunghezze d’onda elevate la radiazione risulta poco o per nulla dannosa, al contrario radiazioni con lunghezza d’onda corta risultano estremamente dannose.
Danni fototossici a carico della retina possono essere causati da esposizioni a varie fonti luminose, come la luce solare, la luce del microscopio operatorio durante i trattamenti chirurgici intraoculari, e altre sorgenti laser.
La Food and Drug Administration (FDA) ha identificato 4 classi di laser (I-IV) a seconda della lunghezza d’onda prodotta; solo i laser di classe I sono innocui se utilizzati secondo le raccomandazioni del costruttore del device utilizzato, viceversa quelli di classe IV risultano i più pericolosi per la salute degli occhi e della pelle (1).
Nel dicembre 2010 la stessa FDA ha redatto un rapporto di pubblica sicurezza affermando il rischio di danni oculari permanenti prodotti da puntatori laser portatili che emettono una potenza pari o superiore a 5 mW; nello stesso rapporto la FDA ha dichiarato inoltre che il numero di bambini che gioca con questi laser è in aumento.
I più importanti fattori che possono determinare un danno retinico da laser sono la durata dello stimolo luminoso e il livello di energia del laser stesso.
La localizzazione retinica coinvolta dall’esposizione al raggio luminoso è importante nel determinare un danno funzionale oculare; ciò significa che una lesione a livello della zona foveale causa un danno funzionale peggiore rispetto ad una lesione parafoveale o periferica.
Puntatori laser portatili sono oggigiorno facilmente accessibili al pubblico e un numero crescente di casi di maculopatia indotta da questi ultimi è apparso in letteratura.
Sono laser a bassa potenza, considerati innocui per la salute, comunemente usati in vari ambiti.
È ben noto che laser con elevate potenze possono procurare gravi danni retinici; tuttavia è stato recentemente dimostrato che laser portatili a bassa potenza possono determinare anch’essi danni retinici. Nello specifico esperimenti sulle scimmie hanno dimostrato che laser di classe III (potenza di uscita non superiore ai 5 mW) possono fotocoagulare la retina dopo una esposizione di 10 secondi.
I laser producono un fascio di luce coerente, monocromatico e unidirezionale che può convergere la maggior parte della potenza radiante su piccole aree, anche a grandi distanze.
Il danno termico da puntatori laser colpisce primariamente l’epitelio pigmentato retinico (EPR); studi istologici hanno dimostrato danni rappresentati dallo spostamento dei nuclei dell’EPR dalla membrana basale, dispersione di granuli di pigmento, cambiamenti di melanofuscina vicino al punto di massima esposizione a livello foveale, e spostamento di cellule dell’EPR nello spazio subretinco.
Tuttavia finora nessuno studio ha riportato i possibili effetti di puntatori laser negli strati più profondi al di sotto dell’EPR, a livello della coriocapillare (2).
La morfologia della retina lesionata da un puntatore laser può essere varia: la letteratura riporta numerosi casi che presentano emorragie sottoretiniche, edema retinico, cicatrici dell’EPR, granularità foveale, emorragie vitreali o corioretiniche, depositi perifoveali di tipo drusenoide, lesioni ipopigmentate a forma di anello a livello della fovea (3).
Il calo del visus che si osserva dopo il danno indotto da un puntatore laser è immediato, tuttavia i pazienti si rivolgono all’oculista solo dopo giorni o settimane. Dopo la fase acuta possono residuare danni permanenti o in altri casi si può verificare un recupero funzionale visivo (4).
Grazie alle moderne tecnologie diagnostiche, come l’optical coherence tomography (OCT) e l’optical coherence tomography angiography (OCT-A o angio OCT) si può valutare nel dettaglio il danno prodotto dai puntatori laser e monitorare nel tempo il paziente nell’evoluzione clinica, essendo queste metodiche non invasive e altamente riproducibili; in futuro tali sistemi di multimodal imaging potranno probabilmente far comprendere la patogenesi alla base del danno retinico laser indotto.
Ad oggi non esistono trattamenti terapeutici in grado di migliorare i danni prodotti dalla esposizione a queste fonti luminose, pertanto le eventuali lesioni che residuano dopo la fase acuta sono destinate a determinare delle alterazioni retiniche permanenti con importanti deficit dell’outcome visivo del paziente (5).
Lesioni laser a carico della retina oggigiorno non sono infrequenti e sempre più casi in letteratura vengono riportati. L’augurio è che vi sia una maggiore informazione sui rischi potenziali legati all’uso improprio dei puntatori laser con particolare attenzione al mondo giovanile, affinché questo fenomeno non diventi un “nuovo problema per la salute pubblica”.

BIBLIOGRAFIA

  1. Combillet F, Saunier V, Rougier M, et al. Multimodal imaging in a case of self-inflicted laser-induced maculopathy. Eur J Ophthalmol 2016; 26 (6): e155-e157
  2. Tomasso L, Benatti L, La Spina C, Lattanzio R, Baldin G, Carnevali A, De Vitis L, Querques L, Bandello F, Querques G. Optical choerence tomography angiography findings in laser maculopathy. Eur J Ophthalmol 2017; 27 (1): e13-e15
  3. Lutrull JK, Hallisey J. Laser pointer- induced macular injury. Am J Ophthalmol 1999; 127(1): 95-6
  4. Turaka K, Shepard J, Gordon A. Laser pointer induced macular damage: case report and mini review. IntOphthalmol (2012) 32:293-297
  5. Dhrami-Gavazi E, Lee W, Yannuzzi L, et al. Multimodal imaging documentation of rapi devolution of retinal changes in handheld laser-induced maculopathy. Int J RetinVitr 2015 1:14