Ho gli occhi delicati e, quando c’è tanta luce, sento il bisogno di una protezione: quali sono le lenti da sole più adatte?

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Ho gli occhi delicati

Spesso i professionisti della visione si sentono porre questa domanda e, per rispondere in maniera esaustiva, si devono prendere in considerazione diversi aspetti delle caratteristiche e necessità personali.
In caso di luce intensa l’occhio mette in atto alcuni meccanismi di difesa come il restringimento delle palpebre, la restrizione della pupilla, la modifica dei pigmenti della retina. Tuttavia, se l’esposizione è prolungata, si può andare incontro a danni (congiuntiviti, cataratta, degenerazione maculare) che possono essere evitati con l’uso degli occhiali da sole.
Spesso si sente parlare dei guai causati alla pelle dall’eccessiva esposizione solare e poco di quelli alla vista. Alcuni studi hanno messo in evidenza una forte correlazione fra il colore dell’iride, quello dei capelli e le maculopatie degenerative senili.
In una ricerca del Dr. Weiter (1985) su soggetti affetti da degenerazione senile maculare, è stato osservato che il 76% dei soggetti affetti avevano iride chiara e il 57% capelli chiari. Queste percentuali, paragonate a un gruppo di controllo, evidenziavano una correlazione statisticamente rilevante tra prevalenza della degenerazione maculare e colore dell’iride (più chiara è, meno protegge).
Rallentare l’invecchiamento dell’occhio proteggendosi adeguatamente dalle radiazioni UV e blu può, quindi, ritardare l’insorgenza di alcune fra le più comuni malattie oculari.
Non a caso la normativa definisce gli occhiali da sole “dispositivi di protezione individuale”. Spesso, però, quando ci si trova ad acquistarli, si guarda più alla moda, all’abbinamento con un vestito, alla marca nota, al colore o alla montatura cioè, in genere, a tutto quello che poco ha a che fare con la qualità delle lenti.
La legislazione in materia ha invece definito con precisione le caratteristiche che devono avere sia le lenti che la montatura degli occhiali da sole, che possono addirittura diventare pericolosi se, attenuando la luminosità e quindi impedendo all’occhio di mettere in atto quei meccanismi naturali di difesa, non filtrano adeguatamente le radiazioni più dannose, vale a dire le radiazioni UVA, UVB e la luce Blu ad alta energia.

La classificazione delle lenti
La normativa classifica le lenti in base al potere filtrante, suddividendole in quattro categorie, in relazione al grado di luminosità dell’ambiente circostante:

  • Categoria 0-1: poca illuminazione
  • Categoria 2: illuminazione media
  • Categoria 3: piena luminosità
  • Categoria 4: forte illuminazione.

Gli occhiali quindi dovrebbero essere scelti in base all’intensità della luce che ci circonda: in giornate di sole la Categoria 3 è quella più adatta.
Un’ottima soluzione protettiva adatta a tutte le condizioni luminose può essere costituita dall’uso di lenti fotocromatiche. Questi filtri hanno la capacità di diventare più scuri quando la luce è intensa, viceversa quando questa diminuisce.
Questa proprietà è dovuta alla combinazione di specifiche molecole fotosensibili presenti sulle superfici anteriori delle lenti.
L’esposizione alla luce solare UV trasforma rapidamente queste molecole in particelle che assorbono la luce, producendo l’effetto di oscuramento della lente.
Togliendo la lente dalla luce ultravioletta, le molecole e le lenti ritornano alla trasparenza originaria.
Le caratteristiche più importanti, in base alle quali si devono scegliere le moderne lenti fotocromatiche, sono la velocità, la protezione e il colore.
Oggi i filtri fotocromatici hanno acquisito una velocità di cambiamento da chiaro a scuro e viceversa impressionante e impensabile fino a qualche anno fa.
La protezione solare del 100% contro i raggi UV fino a 400 nanometri, deve essere garantita.

Quale colore per le lenti?
Infine per quanto riguarda la colorazione delle lenti c’è da dire che i colori più riposanti sono il verde, il marrone e il grigio.
Esiste il giusto colore per ognuno. Il marrone caldo tranquillizza e motiva allo stesso tempo, rinforzando piacevolmente i contrasti quando si scurisce. Il grigio dalle tonalità fredde offre un rendimento dei colori assolutamente naturale e ha quindi un effetto neutro ed equilibrante. Il verde rinforza leggermente i contrasti e ha un effetto benefico e rilassante.
Le lenti da sole, inoltre, possono essere polarizzanti.
Le radiazioni luminose quando vengono riflesse da superfici orizzontali (mare, neve, asfalto) sono una delle principali fonti del fenomeno chiamato “riverbero” e possono essere causa di abbagliamento, diminuzione della percezione visiva, distorsione dei colori, affaticamento e irritazione oculare.
Le lenti polarizzanti non si limitano solo a ridurre la quantità di luce che le attraversa (come le comuni lenti da sole), ma raddrizzano ogni raggio luminoso che le colpisce obbligandolo ad attraversarle esclusivamente sull’asse orizzontale. In tal modo viene ridotto al minimo il riverbero, restituito comfort visivo e qualità dell’immagine.
Le lenti polarizzanti, quindi, bloccando efficacemente la luce riflessa, sono ottimali ed estremamente riposanti sulla neve e in prossimità dell’acqua (al mare). Permettono pertanto di ottenere un miglior risultato rispetto a una lente non polarizzata utilizzando un filtro più chiaro.
Infine non si deve dimenticare che anche coloro i quali hanno un difetto della vista possono beneficiare degli effetti degli occhiali da sole semplicemente trattando con opportuni procedimenti di colorazione le lenti da vista o adottando lenti fotocromatiche o polarizzanti. Quindi occhiali vista-sole che oltre a proteggere dalla radiazione solare hanno la proprietà di correggere qualsiasi difetto visivo.

Alessandro Mugnai

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La capacità di filtrare la luce e il colore delle lenti da sole influiscono sulla visione in modo soggettivo. Il consiglio di un filtro piuttosto che un altro deriva da indicazioni tecniche ma anche dalle preferenze personali. Il taglio della luce viola-blu (lunghezze d’onda tra 380 e 500 nanometri) favorisce l’acutezza visiva, ma la sensibilità ai colori aumenta a partire dai 430 nanometri.
Quindi è necessario non eliminare completamente la radiazione viola-blu (dannosa) per non compromettere la percezione dei colori. La soluzione ideale è quella di una lente che tagli gradualmente la luce viola-blu in maniera differenziata, tagliando totalmente la luce a 380-400 nanometri per poi eliminarla parzialmente a partire dai 400-430 nanometri.
La radiazione del sole che noi chiamiamo luce si riferisce a quella parte dello spettro elettromagnetico visibile all’occhio umano compresa tra circa 400 e circa 700 nanometri di lunghezza d’onda. Questo intervallo costituisce il centro dello spettro ottico emesso dal sole che raggiunge la superficie terrestre dopo aver attraversato l’atmosfera. La presenza contemporanea di tutte le lunghezze d’onda visibili compone la luce bianca. La luce visibile dall’occhio umano non è uguale per tutti, ma può variare soggettivamente: alcune persone possono percepire la radiazione fino a 730 nanometri avvicinandosi agli infrarossi e, dall’altra parte della banda, ci si può avvicinare ai 380 nanometri e quindi agli ultravioletti.