Occhi e PC, come proteggerli

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bruciore occhi

Spesso chi lavora o studia al computer riferisce di sentire “bruciare” gli occhi e stanchezza: che fare per alleviare il fastidio?

Una persona che rimane per un tempo prolungato alla scrivania (per lavoro o studio) inevitabilmente si trova di fronte a una situazione che alcuni studiosi hanno definito “attenzione forzata”. Quando ci si trova in tale condizione, si innescano una serie di reazioni - spesso inconsapevoli - che vanno dal “non riuscire a stare seduti” ai colpi di tosse, all’alzarsi spesso, al sentirsi indolenziti ma anche a una diminuzione del movimento degli occhi e a un calo di attenzione. Se in seguito a ciò non si interrompe l’attività, ne può derivare tensione emotiva e, se l’impegno intellettuale prosegue, si creano spesso contratture muscolari che possono interessare più frequentemente la testa e gli occhi ma anche l’addome e altri distretti dell’organismo.
L’affaticamento visivo che spesso fa seguito a un prolungato impegno da vicino si può manifestare con vari sintomi: visione a tratti annebbiata o sdoppiata, difficoltà a concentrarsi nella lettura, sensazione di pesantezza o di tensione agli occhi, fastidio alla luce, occhi arrossati che bruciano e dolgono, fitte, lacrimazione, mal di testa.
Se si avverte anche uno solo di questi disturbi è bene non sottovalutarlo e, se l’oculista ha escluso problemi specifici, è possibile trovare un grande giovamento da esercizi anti stress come il massaggio del viso o il palming.

 


Regole di igiene visiva

Durante il lavoro alla scrivania, inoltre, è consigliabile seguire precise regole di igiene visiva16

  1. Non stare con gli occhi troppo vicini al testo che si legge o al computer
    A volte si vedono persone che con il naso sfiorano il foglio sul quale scrivono; in questo modo, per mettere a fuoco, gli occhi devono compiere uno sforzo maggiore di quello che sarebbe necessario mantenendo una distanza più idonea. Gli optometristi comportamentali hanno codificato una misura, la distanza di Harmon, che indica chiaramente a quanto devono situarsi gli occhi dal libro: dal gomito alla nocca del dito medio è la distanza minima che occorre rispettare.
  2. Piano inclinato di circa 20°
    Nei bambini, per facilitare l’assunzione di una giusta postura, sarebbe opportuno usare un piano inclinato di circa 20°.
  3. Sedia dotata di schienale rotante
    Scegliere una sedia dotata di schienale rotante, che consenta di tenere i piedi ben appoggiati a terra in modo da distribuire il peso anche sulle estremità inferiori.
  4. Buona illuminazione
    Lavorare con una buona illuminazione e, di giorno, con la luce naturale.
  5. Lo schermo non deve riflettere le sorgenti luminose
    Al computer: usare caratteri e icone grandi e ben leggibili, scegliere un fondo che permetta un buon contrasto con il materiale sul quale si lavora e, soprattutto, stare attenti che lo schermo non rifletta le sorgenti luminose.
  6. Il PC sia più in basso rispetto alla testa
    Fare in modo che il PC sia più in basso rispetto alla testa: 10-20° al di sotto del livello degli occhi per consentire al capo di assumere una posizione naturale.
  7. Occhiali con lenti filtranti
    Usare occhiali con lenti filtranti studiate per il PC perché:

    1. aumentano il contrasto visivo dei colori del monitor, consentendo una miglior percezione delle immagini e delle scritte;
    2. riducono l’effetto di abbagliamento diminuendo lo stress visivo da video;
    3. proteggono dai raggi UV aiutando a prevenire i disturbi da affaticamento visivo.
  8. Far correre di frequente lo sguardo in lontananza
    Collocare la scrivania vicino a una finestra per far correre di frequente lo sguardo in lontananza, meglio se su un paesaggio naturale. Non bloccare il sistema visivo troppo a lungo sul libro o sullo schermo del computer, ma lasciare spaziare spesso lo sguardo attraverso la finestra, in modo da restituire agli occhi un po’ di elasticità nella visione a distanza.
  9. Battere spesso gli occhi!
    Provate a contare quante volte ammiccate durante una normale attività non impegnativa - per esempio nel corso di una passeggiata - e ripetete il conto mentre state studiando o lavorando al computer. Vi accorgerete che il numero degli ammiccamenti diminuisce notevolmente, specie se il vostro lavoro richiede grande attenzione; per non distogliervi da ciò che state facendo tenete gli occhi fissi senza rendervene conto. In una tale situazione, però, le palpebre non avranno modo di inumidire e pulire le cornee; infatti a ogni battito di palpebra un sottile strato di lacrima viene distribuito sulla superficie anteriore degli occhi e, contemporaneamente, eventuali particelle di polvere e muco vengono spazzolate via, come fa il tergicristallo sul parabrezza dell’auto quando piove. Non solo, se non si battono gli occhi con cadenza regolare, il sottile strato di lacrima tende a evaporare creando una sensazione di secchezza e bruciore. Ecco perché, quando si è davanti al computer o mentre si studia, capita spesso che brucino gli occhi.
    Per alleviare il problema si possono anche usare dei colliri lubrificanti e idratanti possibilmente monodose e naturali (per esempio a base di Camomilla, Hamamelis Euphrasia e Malva).
  10. Esercizio
    Si può, infine, eseguire un esercizio molto semplice: battere gli occhi una decina di volte e poi chiuderli per una decina di secondi. Ripetere la sequenza tre volte.