Un nuovo modello di oftalmologia è possibile

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Siamo soddisfatti di come l’oftalmologia viene svolta oggi? Possiamo migliorare qualcosa? Siamo pronti e preparati per una nuova e futuribile oftalmologia, più efficiente e funzionale?
Sono profondamente convinto che la chirurgia italiana sia una delle migliori al mondo, ma probabilmente non sempre il servizio offerto si dimostra, nella sua globalità, essere quello più moderno e corrispondente alle esigenze del paziente.
Prima di tutto voglio sottolineare e ribadire che la centralità del paziente è un principio che risponde all’obbligo etico del medico; egli deve porre l’interesse del paziente al di sopra di ogni cosa, per questa ragione credo fermamente che la filosofia del medico oculista debba sempre essere ispirata dall’obiettivo di aiutare le persone a godere appieno del grande dono della vista. Concentriamoci dunque su cosa si potrebbe fare o cosa si dovrebbe fare, anche tenendo conto di alcuni cambiamenti di carattere socio-sanitario che riguardano il nostro Paese.

Esigenze sociali mutate

Attraversiamo un momento non facile per la sanità nazionale: crisi economica, costi sanitari in continuo aumento, investimenti in riduzione, aumento dell’età media con numerosi grandi anziani che hanno necessità di cure sempre più costose. Inoltre assistiamo da un lato ad un continuo aumento di alcune patologie (per es. il diabete) con relative compromissioni oculari, e dall’altro ad un incremento dei costi della tecnologia e della richiesta di prestazioni di alto livello.
Con queste premesse, a meno di improvvisi cambiamenti di rotta come appesantire il ticket o introdurre la compartecipazione economica alle spese, è facile prevedere a breve un collasso del sistema pubblico sanitario.
Si intravede uno scenario nel quale le strutture non strettamente legate al sistema sanitario nazionale dovranno essere pronte a competere con le strutture pubbliche.
Il ricorso a forme assistenziali alternative (assicurazioni) e comunque l’attenzione verso un’offerta privata concorrenziale in grado di garantire servizi di qualità è un trend già fortemente in crescita.
Viviamo in una società in rapida evoluzione ove sempre più è richiesta qualità del servizio soprattutto in campo sanitario: quindi occorre fornire luoghi di diagnosi e cura attrezzati con le tecnologie più innovative e sofisticate che permettano di intraprendere un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato. Al tempo stesso bisogna garantire un’assistenza oculistica a costi contenuti, cioè accessibili per le compagnie assicurative o per i pazienti che desiderino rivolgersi al privato.
In una oftalmologia del futuro le strutture diagnostico/chirurgiche devono/dovrebbero garantire servizi in tempi rapidi, senza lunghe attese ed anche gli orari di apertura al pubblico devono/dovrebbero essere i più ampi possibile per offrire una grande facilità di accesso ed anche per soddisfare le esigenze di chi è impegnato durante i canonici orari di lavoro.

Giovani professionisti

Un giovane che oggi volesse avviarsi alla libera professione incontrerebbe non poche difficoltà, dall’acquisto di strumentazione molto costosa alla realizzazione di un ambiente dignitoso dotato di personale qualificato. A ciò si aggiunge la necessità di una buona assicurazione, di investire nel proprio aggiornamento professionale, di prevedere spese per l’attività di promozione e marketing, per le consulenze legali e per le consulenze fiscali.
La moderna oftalmologia, o meglio l’oftalmologia proiettata nel futuro, dovrebbe avere anche la finalità di favorire l’accesso dei giovani medici all’attività professionale. I centri di oftalmologia potrebbero essere un importante punto di riferimento per i nuovi oculisti che, non avendo modo di attrezzare autonomamente uno studio professionale, potrebbero comunque erogare prestazioni libero professionali di alto livello operando in un ambiente protetto e sicuro, attrezzato con ogni apparecchiatura necessaria all’attività clinica, nel quale il personale amministrativo, tecnico e paramedico può garantire un supporto sperimentato e di qualità.

Il modello medico-professionale

Tutto il personale, medici, ortottisti e altri collaboratori dovrebbero seguire delle linee guida medico-scientifiche e comportamentali all’avanguardia che corrispondano cioè alle caratteristiche dell’eccellenza sanitaria ed utilizzare le tecniche più sofisticate e di qualità elevata per fornire il servizio più appropriato al benessere del proprio paziente, attraverso una valutazione approfondita dei suoi bisogni e delle sue aspettative.
Una oftalmologia moderna deve porre al centro dell’attività il paziente.
Questo importante traguardo può essere raggiunto solo attraverso un percorso fatto di ascolto e comprensione, diagnosi corretta e approfondita, refertazione chiara, intervento corretto ed efficace e, da ultimo ma non per ultimo, un’assistenza costante al paziente ed ai suoi famigliari.
Ecco i cardini che io ritengo fondamentali ai fini di un adeguato rapporto medico-paziente:

  • il medico si deve mettere nei panni del paziente: egli si aspetta onestà, trasparenza, comprensione, una corretta diagnosi e un
  • intervento appropriato alle sue necessità e senza attese prolungate;
  • la comunicazione con il paziente deve essere continuativa: prima, durante e dopo la visita e/o l’intervento;
  • i referti devono essere chiari e di facile consultazione;
  • i tempi di intervento devono essere certi e chiari;
  • il paziente deve avere modo di poter giudicare il servizio e dare un feedback sulla sua esperienza generale, e grazie ai suoi suggerimenti
  • il lavoro di tutti si deve orientare al miglioramento continuo;
  • il rapporto di cura tra il medico e il paziente deve essere un rapporto costante nel tempo, che non si esaurisca con il solo intervento
  • chirurgico o con la prescrizione della terapia;
  • la moderna oftalmologia si deve proporre di fornire al paziente un percorso diagnostico proiettato nel tempo, proponendo le visite e gli appuntamenti più importanti, sollecitandolo ad una prevenzione costante.

Il ruolo del team

Partendo dal presupposto che oggi una visita comporta anche una adeguata serie di esami e che le strumentazioni disponibili sono progettate e realizzate per essere ‘user friendly’, permettendo quindi, se non una vera e propria diagnosi, comunque una semplice ed agevole esecuzione dell’esame, non è concepibile che sia il solo medico oculista a farsene carico.
In una moderna oftalmologia all’assistente in oftalmologia deve essere affidata tutta la diagnostica strumentale a partire dalla refrazione, fino all’esecuzione di gran parte degli esami strumentali: ciò serve a sollevare il medico da tutta una serie di oneri che non sono di sua stretta competenza e ad aumentare l’efficienza della struttura, riducendo in tal modo i costi.
L’assistente in oftalmologia deve inoltre garantire un supporto al medico anche nelle sale laser e in quelle operatorie.

Il paziente al centro

Il paziente deve essere al centro secondo il modello in qualche modo affermato nel mondo ‘anglosassone’, definito ‘Patient Centred Medicine’.
Assistenza centrata sul paziente significa prendere le decisioni cliniche più appropriate anche tenendo in considerazione i bisogni, le preferenze e i valori del paziente, al fine di offrire un’assistenza realmente personalizzata. In tal modo il paziente verrà realmente coinvolto nel processo decisionale che riguarda la sua salute e può divenire maggiormente consapevole dei processi di prevenzione, di guarigione e di cura.

La cartella clinica elettronica

I centri oculistici dovrebbero adottare la cartella clinica elettronica (CCE).
La normativa italiana permette la totale dematerializzazione dei documenti sanitari e la conseguente trasformazione dell’archivio cartaceo pregresso in archivio digitale.
Il risparmio in termini di costi dei materiali sarebbe sicuramente un grande vantaggio, ma il reale beneficio dell’utilizzo della CCE è rappresentato dall’evoluzione dei processi interni e del controllo e della tracciabilità di ogni caso clinico in esame.
L’adozione della cartella clinica elettronica, oltre che dell’archiviazione digitale, comporta ulteriori vantaggi specifici per la professione medica.
In effetti la CCE permette al medico di avere sempre disponibili in modo rapido i dati clinici che sono in tal modo più facilmente consultabili.