La sindrome da occhio secco e le allergie da pollini

3094
primavera

S.O.S. primavera

L’arrivo della primavera coincide in Italia con un appuntamento fisso con le allergie da pollinazione per quasi una persona su 5 (il 19,5% della popolazione). Le allergie sono in continuo aumento, secondo la fotografia scattata da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione. Questa costante crescita è da correlare al processo di industrializzazione e a quello di urbanizzazione, che ha trasformato le comuni allergie stagionali in fenomeni perenni e persistenti.
A rimetterci sono molto spesso gli occhi: i gas inquinanti e il microparticolato si depositano sulla congiuntiva innescando una reazione infiammatoria. La persistenza dell’infiammazione altera la barriera epiteliale e attiva le cellule del sistema immunitario.
“Ci sono 4 forme di congiuntivite: la congiuntivite allergica stagionale (SAC), la congiuntivite allergica perenne (PAC), la cheratocongiuntivite vernal (VKC) e la cheratocongiuntivite atopica (AKC).” – sottolinea la dott.ssa Pierangela Rubino, oftalmologa della sezione di Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Direttore Prof. S.A. Gandolfi. - La SAC e PAC sono le congiuntiviti allergiche più comuni e si riscontrano nel 15-20 % della popolazione. Sono quasi sempre presenti le IgE specifiche per l’allergene perenne o stagionale e interessano i giovani adulti tra i 20-40 anni, senza predilezioni di sesso, e sono spesso associate a malattie atopiche.”
La cronica stimolazione del sistema immunitario si accompagna al rilascio di istamina e di altri mediatori dell’infiammazione, che sono responsabili della:
vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare, e quindi del rossore oculare;
stimolazione nervosa, che si traduce nel prurito;
ipersecrezione a carico della ghiandola lacrimale, con conseguente lacrimazione.
“La terapia delle congiuntiviti allergiche è quella di evitare l’agente nocivo che le causa, ma questo può risultare difficile per gli allergeni perenni e perché la superficie oculare è troppo ampia per evitare i comuni allergeni (per esempio quelli presenti nell’aria). Tra i principali trattamenti che sono utili per allontanare l’allergene ricordiamo i sostituti lacrimali che hanno la funzione duplice di diluire l’allergene e i mediatori dell’infiammazione e di rimuoverlo dalla superficie; tali trattamenti sono coadiuvanti dei trattamenti specifici per le allergie cioè dei colliri antistaminici, di quelli con gli stabilizzatori di membrana e di quelli con il cortisone che sono usati nei casi più gravi di allergia.” – conclude la dott.ssa Rubino.
Per indirizzare verso un corretto percorso diagnostico la dott.ssa Rubino assieme al Gruppo P.I.C.A.S.S.O.* ha promosso, con il contributo di Thea Farma, lo smart test, grazie al quale è possibile misurare la probabilità di soffrire di occhio secco, che spesso è presente nelle congiuntiviti allergiche. E per una corretta gestione della problematica si ribadisce l’importanza dell’oculista come esperto cui fare riferimento.
Proprio nei casi più comuni di secchezza oculare, quali quelli legati alle allergie, è utile l’uso di un sostituto lacrimale che, oltre a diluire e allontanare l’allergene, vada ad agire sull’instabilità lacrimale, il danno epiteliale e l’infiammazione, grazie all’azione del trealosio (un disaccaride con proprietà protettive, antiossidanti e idratanti), e dell’acido ialuronico (ialuronato sodico, un polisaccaride con proprietà di ritenzione dell’acqua) che è in grado di prevenire la denaturazione delle proteine, la degradazione dei lipidi, e di idratare e lubrificare la superficie corneale.

* Partners Italiani per la Correzione delle Alterazioni del Sistema di Superficie Oculare

prof. Pasquale Aragona
Professore Ordinario di Oftalmologia, Università di Messina, Dipartimento delle Scienze Biomediche

dott.ssa Emilia Cantera
Ospedale Israelitico, Roma

dott.ssa Rita Mencucci
Clinica Oculistica di Firenze

prof. Maurizio Rolando
Centro Superficie Oculare, IsPre Oftalmica, Genova

dott.ssa Pierangela Rubino
Dirigente Medico, AOU di Parma