Survey SIOL 2019: indagine statistica sugli oculisti italiani

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Se non vi fossero le vigenti incompatibilità saresti disponibile ad effettuare attività ambulatoriale almeno part time?

Dopo l’interesse suscitato dall'indagine, effettuata qualche anno, fa sulle donne oculiste, il presidente della SIOL, professor Demetrio Spinelli, e il consiglio direttivo, hanno deciso di sottoporre all’attenzione di tutta la categoria degli oculisti operanti in Italia un pool di domande relative ai principali temi d’interesse in ambito oftalmologico.

Al questionario hanno risposto più di 700 oculisti. Dal momento che il numero di professionisti presenti sul territorio nazionale (secondo una recente stima) è di circa 6-7mila unità, i dati estratti sono da ritenere statisticamente significativi. Hanno partecipato al sondaggio colleghi di tutta Italia con evidente prevalenza di quelli del Nord (oltre il 50% del totale), mentre il resto risulta equamente suddiviso tra Centro-Sud e Isole.

La partecipazione al sondaggio, che ha coinvolto il 63% di colleghi uomini e il 37% di colleghe donne, è stata trasversale per fasce d’età: il 36% è costituito da over 60, il 40% rientra nella fascia d’età compresa tra i 45 e i 60 anni e il 24% fa parte degli under 45. Al sondaggio hanno risposto sia colleghi che svolgono attività privata sia colleghi convenzionati con il SSN (ospedali, cliniche e specialistica ambulatoriale).

Il pool di domande ha riguardato diversi aspetti della professione: in particolare è stato focalizzato su alcune problematiche di carattere medico-legale (quali il contenzioso medico-paziente), sul rapporto degli oculisti col personale con cui collaborano più strettamente ossia gli ortottisti, sul rapporto tra colleghi operanti nelle strutture ospedaliere pubbliche e private e quelli presenti sul territorio nonché sull’attività di specialistica ambulatoriale in ambito oftalmologico.

Contenziosi e copertura assicurativa professionale

Dal sondaggio appare chiaro che il 65% dei colleghi non ha mai avuto un contenzioso, ma oltre l’85% ha un collega (amico o amico di amici) che sta affrontando o ha affrontato una causa in ambito di responsabilità civile professionale. Risulta altresì chiaro che la fascia maggiormente coinvolta sia quella d’età media o medio/alta che gestisce maggiori volumi di attività, compresa la chirurgia. Ormai da alcuni anni vige l’obbligo assicurativo per i medici, operanti in ambito sia pubblico che privato; ormai tutti i colleghi hanno una copertura di responsabilità professionale a primo e secondo rischio. Dal sondaggio è apparso evidente che quasi il 70% dei colleghi ha una copertura assicurativa tramite la società scientifica.

Composizione per sesso di coloro che hanno riposto al sondaggio.
Composizione per sesso di coloro che hanno riposto al sondaggio.

I colleghi sono sempre più sensibili all’argomento, ma appare altresì chiaro che vada potenziata la sfera relazionale. Si ritiene che un’adeguata comunicazione medico-paziente possa ridurre il rischio di contenzioso e che sia fondamentale organizzare dei corsi ad hoc su questo argomento. È chiaro a tutti che solo una minima parte dei “presunti errori medici” finisca nelle aule dei tribunali (in genere nei casi in cui il paziente è stato e si è sentito non adeguatamente gestito da un punto di vista personale).

Composizione per età di coloro che hanno riposto al sondaggio.
Composizione per età di coloro che hanno riposto al sondaggio.

Sempre dai dati dell'indagine è apparso evidente il dissenso di tutti i colleghi oculisti riguardo agli spot pubblicitari, diffusi negli scorsi mesi dalle televisioni generaliste, che invitavano a far causa in caso di “presunto errore medico”. Si ritiene che sia opportuno fare adeguata “controinformazione” rendendo noto all’utenza che oltre il 90% del contenzioso finisce in un nulla di fatto, con spese e stress per tutti, soprattutto per i sanitari che si sentono sempre più sotto pressione con aumento delle spese sanitarie per la cosiddetta medicina difensiva.

Area geografia di appartenenza di chi ha risposto al sondaggio.
Area geografia di appartenenza di chi ha risposto al sondaggio.

Rapporto con ortottisti e oculisti territoriali

Alcune domande erano inoltre inerenti al rapporto con gli ortottisti. Gran parte dei colleghi (oltre i 3/4) ritiene che la preparazione complessiva degli assistenti in oftalmologia sia soddisfacente e che vi siano spazi di collaborazione reciproca in diversi ambiti; specialmente col ridursi del numero dei medici ed in particolare degli specialisti, il ruolo di questa figura professionale assistenziale in ambito oftalmologico è naturalmente destinata a diventare sempre più rilevante.

Hai avuto un contenzioso medico-legale?
Hai avuto un contenzioso medico-legale?

Per quanto concerne il rapporto degli oculisti delle strutture pubbliche e private con i colleghi che operano nel territorio, si ritiene che debba essere adeguatamente gestito e potenziato. Si sente l’esigenza di instaurare una stretta interrelazione tra i due ambiti professionali oftalmologici, pur mantenendo ognuno la propria specificità.

 

Conosci un collega che ha avuto un contenzioso medico-legale?
Conosci un collega che ha avuto un contenzioso medico-legale?

I colleghi operanti sul territorio potrebbero dare un valido aiuto anche nella gestione del post-chirurgico, instaurando adeguati canali di invio reciproci dei pazienti.

Pensi sia importante la comunicazione medico-paziente per prevenire il contenzioso?
Pensi sia importante la comunicazione medico-paziente per prevenire il contenzioso?

Il sondaggio ha voluto esplorare anche l’interesse dei colleghi per l’attività di specialistica ambulatoriale.

Con chi hai stipulato la copertura assicurativa?
Con chi hai stipulato la copertura assicurativa?

Dalle risposte appare chiaro che soprattutto le colleghe (in particolare quelle under 45), se non vi fossero le vigenti incompatibilità, sarebbero disponibili a dedicare parte del loro tempo a questo tipo di attività lavorativa. Tra gli oculisti è opinione diffusa che negli ambulatori dovrebbero essere potenziate le attrezzature disponibili, consentendo l’esecuzione di esami strumentali, piccola chirurgia ambulatoriale (o perfino la chirurgia della cataratta).

Se non vi fossero le vigenti incompatibilità saresti disponibile ad effettuare attività ambulatoriale almeno part time?
Se non vi fossero le vigenti incompatibilità saresti disponibile ad effettuare attività ambulatoriale almeno part time?

Infine, grazie ai dati a disposizione, si evince una variazione nella composizione della categoria che esercita la professione di oculista. Risulta evidente una progressiva modifica delle percentuali: il 70% di uomini vs il 30% di donne tra gli over 60, circa il 60% di uomini vs il 40% di donne tra 45 e i 60 anni, per arrivare al 50% vs il 50% negli under 45.

Composizione uomini/donne under 45.
Composizione uomini/donne under 45.
Composizione uomini/donne tra i 45 e i 60 anni.
Composizione uomini/donne tra i 45 e i 60 anni.
Composizione uomini/donne negli over 60.
Composizione uomini/donne negli over 60.

Questi dati rispecchiano la netta variazione degli ingressi alla facoltà di medicina nel corso degli ultimi decenni, che hanno visto una progressiva e marcata femminilizzazione nell’esercizio della professione medica.

A conclusione un ringraziamento speciale ai colleghi oculisti di tutta Italia: la loro fattiva partecipazione al sondaggio proposto e l’accuratezza prestata nella compilazione del questionario di cui si compone, hanno reso possibile disporre dei dati significativi all’elaborazione di un quadro reale e attuale della professione oftalmologica nel nostro Paese.