Corso di SOU-Medical writing

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XVII Congresso nazionale GIVRE

Durante il XVII Congresso nazionale GIVRE che ha avuto luogo a Trieste nelle giornate del 16-17-18 giugno si è tenuto un interessante corso di SOU-Medical writing che ha visto alternarsi diversi relatori, i cui interventi sono stati particolarmente apprezzati dalla platea dei professionisti presenti.Di seguito riproponiamo un sunto con alcuni stralci della relazione “Tipologie di studi clinici e riviste scientifiche” del professor Teresio Avitabile, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Catania e Segretario Generale della SOI.

Livelli di evidenza

  1. Prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati e/o da revisioni sistematiche di studi randomizzati.
  2. Prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno adeguato.
  3. Prove ottenute da studi di coorte non randomizzati con controlli concorrenti o storici o loro meta-analisi.
  4. Prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o loro meta-analisi.
  5. Prove ottenute da studi di casistica (“serie di casi”) senza gruppo di controllo.
  6. Prove basate sull’opinione di esperti autorevoli o di comitati di esperti come indicato in linee guida o consensus conference, o basate su opinioni dei membri del gruppo di lavoro responsabile di tali linee guida.

Gli studi clinici sono classificabili in:

  • systematic review con meta-analisi
  • studi sperimentali
  • trials clinici randomizzati controllati
  • studi osservazionali
  • studi di coorte
  • studi caso-controllo
  • case series
  • case report

piramide

Systematic review

Selezione degli studi esistenti secondo criteri scelti all’inizio allo scopo di verificare una ipotesi.

review

Meta-analisi

Analisi statistica complessiva dei risultati di vari studi su uno stesso argomento, al fine di generare un unico dato conclusivo.
Prima fase di una meta-analisi:

  • definire un protocollo con criteri d’inclusione/esclusione ed end-points;
  • recensione e selezione articoli;
  • raccolta e tabulazione dati.

Seconda fase di una meta-analisi:

  • analisi dei singoli studi
  • analisi complessiva ed in eventuali sottogruppi.

La meta-analisi risulta utile quando i risultati di studi diversi non sono univoci oppure quando i diversi studi sono condotti su pochi pazienti o su un evento raro. Il risultato di una meta-analisi è espresso con le stesse misure di associazione degli studi che la compongono (odds ratio, rischio relativo, ecc.).

Studi prospettici vs retrospettivi

Gli studi prospettici si svolgono nel futuro: si pianifica lo studio, lo si esegue, facendo gli esperimenti (trattamenti clinici) e raccogliendo i dati.
Gli studi retrospettivi raccolgono (oggi) i dati di esperimenti (trattamenti) effettuati in passato (studi considerati di secondo livello).

Studi sperimentali vs osservazionali

Studi sperimentali: prevedono l’intervento da parte dello sperimentatore. Hanno lo scopo di validare nuove terapie o procedure.
Negli studi sperimentali prospettici bisogna definire prima: scopo dello studio, pazienti studiati, criteri inclusione/esclusione, outcomes, procedure dello studio.

farmaci

Studi osservazionali

Non prevedono interventi da parte dell’esaminatore.

  • Coorte: si studia una caratteristica di determinata popolazi1one in un dato intervallo (es: misurazione spessore RNFL in un gruppo di pazienti glaucomatosi).
  • Caso-controllo: si confrontano gli effetti da una determinata condizione in soggetti simili ma non affetti dalla malattia (RNFL in glaucomatosi vs sani).
  • Case report: si riporta un singolo caso clinico, spesso a fini dimostrativi.
  • Case series: raccolta e descrizione di casi con caratteristiche simili.

Impact factor

Indice scientometrico che descrive l’importanza relativa di una rivista nel suo campo.
L’impact factor si calcola dividendo il numero di citazioni raccolte dagli articoli pubblicati nel biennio precedente per il numero di articoli pubblicati nel biennio precedente.
Sviluppato dalla Thomson-Reuter, viene usato per catalogare e valutare le riviste censite.
Limiti dell’impact factor:

  • la diffusione delle pubblicazioni online rende l’IF meno controllabile;
  • gli editori possono mettere in pratica politiche atte ad aumentare l’IF, ad esempio inserendo più review, che per loro natura sono molto più «citabili»;
  • non distingue citazioni «in negativo» da citazioni «in positivo».

V.M.