L’Italia è un Paese a rischio cecità?

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rischio cecità

Le cifre sono drammatiche e non lasciano dubbi: entro una trentina d’anni la cecità della popolazione mondiale triplicherà e i non vedenti passeranno da 40 a oltre 120 milioni. Nell’ultima sessione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i suoi esperti hanno affrontato questo stato di calamità generale per raccomandare agli Stati membri di attuare misure di prevenzione e diagnosi.

L’allarme dell’OMS

Secondo le stime dell’OMS, in tutto il mondo 349 milioni di persone sono considerate dipendenti da cure, tra queste il 30%, circa 101 milioni, sono persone di 60 anni e oltre. La causa prima è dell’invecchiamento della popolazione; ma giocano un ruolo cruciale anche stili di vita nocivi, come il fumo, e soprattutto il diabete.

Maculopatia diabetica

Si definisce edema maculare diabetico l’accumulo di liquidi nella macula, la parte centrale della retina, quella più sensibile alla luce grazie alla quale si ha una visione nitida. L’edema maculare può trovarsi solo in alcuni punti della retina o essere diffuso. Questa forma di maculopatia è una complicanza della retinopatia diabetica la quale a sua volta è causata dal diabete. Si manifesta con una visione offuscata e deformata e un’alterata percezione dei colori.

Trend esponenziale

Recentemente è stato pubblicato dal Lancet Public Health una analisi condotta da un team internazionale su 190 paesi che ha rilevato come il trend dei difetti visivi della popolazione mondiale e in particolare della cecità stia aumentando quasi esponenzialmente. Secondo le stime dello studio pubblicato dal Lancet i difetti visivi, seppure meno gravi della cecità completa ma che comportano una qualità di vita disagiata, passeranno da 200 a 550 milioni di persone colpite.

Italiani ignoranti

In Italia si stima che le persone affette da degenerazione maculare legata all’età siano tra gli 800.000 e 1 milione, con più di 80.000 nuovi casi all’anno. La diffusione della malattia riguarda oggi circa il 10% delle persone di età compresa tra 65 e 75 anni, sale al 30% dopo i 75 anni, per raggiungere il 40 - 50% di persone con età superiore agli 80 anni. Dall’indagine demoscopica realizzata dall’Istituto Lorien per conto del Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), i pazienti con maculopatia raggiungerebbero il milione e 400 mila.

L’esame che salva la vista dalla cecità

Nelle raccomandazioni dell’OMS di mettere in atto strategie per fermare quella che alcuni definiscono un’epidemia viene sottolineato che i paesi più industrializzati la cui attesa di vita ha ormai superato gli 80 anni sono a maggior rischio. La degenerazione maculare colpisce prevalentemente la popolazione anziana. E l’Italia diventa un paese a grande rischio.

“Ecco perché è indispensabile – sostiene Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico - un’azione di informazione capillare perché, come dall’indagine demoscopica che ho fatto realizzare, traspare che solo il 10% degli intervistati conosce che cosa sia la maculopatia e quali gravi conseguenze comporta”.

E un modo per fermare questa devastante patologia esiste: si chiama OCT (tomografia a coerenza ottica), un esame molto accurato e non invasivo, che richiede meno di due minuti, che non dà falsi positivi, né falsi negativi.

“È cruciale fare l’OCT - spiega il professor Francesco Bandello, ordinario di Oftalmologia all’Università Vita e Salute di Milano - perché è il mezzo che permette una diagnosi precisa ma soprattutto è indispensabile fare l’esame precocemente, alle prime avvisaglie dei sintomi della malattia. Come sempre in medicina è la prevenzione la strada della salute”.