Come uso Betabioptal in caso di traumi e corpi estranei in Pronto Soccorso

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Savino D’Amelio

La parola agli esperti


Quante volte le capita nella sua pratica quotidiana di dover gestire questo tipo di patologia/e?
10-20 volte. Può trattarsi di traumi contusivi con edema ed ecchimosi alla cute palpebrale e/o chemosi od ecchimosi congiuntivale accompagnati o meno da abrasioni corneali, o a risentimento flogistico del segmento anteriore; può trattarsi di corpi estranei di materiale metallico, vegetale, sintetico, vetro, o materiale biologico. Può trattarsi nei casi più gravi di ferite profonde, di ustioni o di causticazioni da alcali.

Quali sono le criticità e le implicazioni che deve affrontare? 
Assicurarsi della rimozione, dell’allontanamento dei materiali estranei.
Quando necessario: provvedere alla sutura di eventuali ferite palpebrali, congiuntivali/sclerali, corneali. Procedere a medicazione con farmaci a base di antibiotici e corticosteroidi, eventualmente associati a farmaci midriatici e con azione decongestionante sul corpo ciliare.

Quali sono i criteri principali della sua scelta terapeutica per questa patologia/e?  
L’Associazione antibiotico/corticosteroide deve prevedere un antibiotico ad ampio spettro, attivo principalmente sui gram positivi, deve essere adatto sia agli adulti che ai bambini, deve permanere a lungo, possibilmente deve garantire una posologia ridotta; il corticosteroide deve essere efficace.
La composizione dei principi attivi e negli eccipienti deve dimostrare il minore o nullo effetto irritativo o allergizzante, la massima tollerabilità.
L’antibiotico deve dimostrare la massima capacità nel lungo termine a non indurre resistenze in una determinata popolazione.

Perché in questo tipo di patologia la sua scelta più frequente ricade su BETABIOPTAL gel, unguento o sos? 
Nella traumatologia oculare tutte e tre le formulazioni, gel, sospensione e unguento presentano una utilità a seconda della fase postraumatica di utilizzo e a seconda del tipo di trauma. La sospensione è utile nella prima medicazione perché la sua azione antibatterica e antiflogistica si accompagna ad un’azione di wash-out di materiale estraneo e secrezioni dal sacco congiuntivale. Dopo questa medicazione si prosegue utilizzando e scegliendo il gel o l’unguento.

Per quanto tempo consiglia BETABIOPTAL in questa indicazione? Con che posologia? 
Nei traumi in cui prevale una componente contusiva a carico delle palpebre e dei tessuti peribulbari l’unguento è da preferirsi, per la sua maggiore durata di permanenza e per la sua maggiore capacità di penetrazione in quei tessuti. Nei traumi circoscritti al bulbo (abrasioni, ferite, corpi estranei) se il paziente ha un’età superiore ai 10 anni si può procedere: nei primi tre giorni unguento tre volte al dì, associato a bendaggio dell’occhio, seguiti dall’utilizzo di BETABIOPTAL gel 2 volte al giorno per 8 giorni; se si tratta di bambini, di età inferiore ai 10 anni è da evitare il bendaggio per scongiurare l’instaurarsi di un’ambliopia da deprivazione, e si preferisce l’utilizzo del gel 3 volte al di per 10 giorni.
Nei casi in cui il trauma abbia determinato solo una reazione flogistica congiuntivale e del segmento anteriore, qualunque sia l’età del paziente si può procedere con BETABIOPTAL gel 2-3 volte al di per 8 giorni.

È soddisfatto dei risultati ottenuti con BETABIOPTAL?
Molto soddisfatto.

 

Dott. Savino D’Amelio
Direttore di Dipartimento delle patologie oftalmiche
Capo della Divisione di Oftalmologia Pediatrica e di Strabismo degli adulti
Ospedale Oftalmico di Torino - Via Juvarra, 19 – 10122 – Torino (TO)

Per informazioni su Betabioptal

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