14Il progredire degli studi nell’ambito delle neuroscienze permette di affrontare patologie cosiddette di “frontiera” tra neurologia, oculistica e psicologia, con una nuova visione che pone in risalto sia l’importanza della multidisciplinarietà che la possibilità di utilizzare nuovi strumenti terapeutici riabilitativi. Neglect ed emianopsia conseguenti ad ictus possono trarre beneficio mediante stimolazione multisensoriale. Il tema è indubbiamente affascinante sia per i risvolti scientifici che per le ricadute sociosanitarie. Inoltre, è probabile che la stimolazione multisensoriale possa essere impiegata per il recupero anche di altri deficit visivi e cognitivi.
l numero di pazienti con emianopsia in seguito a ictus è sorprendente: 25.000 nuovi casi (il 60% del totale). Il neglect colpisce il 50% dei soggetti incorsi in ictus, nel 90% si associa a lesioni dell’emisfero destro. Da più di 10 anni si sta lavorando a un trattamento riabilitativo compensativo che sembra dare ottimi risultati sia nei soggetti con emianopsia che in quelli con neglect.
Il trattamento si basa sulla stimolazione di neuroni multisensoriali (di tipo audio/visivi) per allenare i movimenti oculari nella direzione in cui il paziente ha il deficit campimetrico e/o il neglect. Il soggetto deve premere un pulsante quando percepisce un target luminoso (luce rossa), direzionando gli occhi verso il suono.
È stato sviluppato un dispositivo che, al giorno d’oggi, è utilizzato in importanti realtà ospedaliere e centri di ricerca. In un recente webinar dal titolo “Neglet ed emianopsia: neuroriabilitazione tramite stimolazione multisensoriale”, Nadia Bolognini (professoressa associata di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica presso l'Università di Milano Bicocca) e Francesca Tinelli (neuropsichiatra infantile, responsabile del Laboratorio di Visione presso IRCCS Stella Maris) hanno proposto due interventi su questo tipo di riabilitazione multisensoriale nel trattamento del neglect e dell'emianopsia.
Neglect visivo: riabilitazione multisensoriale
La professoressa Bolognini ha presentato un tipo di approccio multisensoriale per riabilitazione da neglect visivo. L’approccio multisensoriale fa leva su diverse modalità sensoriali per massimizzare la capacità di orientamento spontaneo dell’attenzione nell’emispazio neglecto.
I neuroni multisensoriali, su cui si basa questo approccio, sono presenti principalmente in aree parietali e temporali e la loro risposta neuronale è massima se associata a stimoli sensoriali deboli: cioè stimoli che, se presentati da soli, innescano una risposta debole del neurone, ma, se combinati, generano una risposta neuronale del 150%.
Questi meccanismi di integrazione multisensoriale entrano in gioco quando non è sufficiente affidarsi a un solo senso per percepire un dato evento. 20 pazienti con ictus emorragico ischemico, in fase post acuta da malattia, sono stati sottoposti a due tipi di trattamento al fine di un confronto. Alcuni pazienti hanno ricevuto un trattamento multisensoriale: venivano addestrati a rilevare, su un pannello, degli stimoli visivi associati a uno stimolo uditivo.
Altri pazienti hanno un trattamento di adattamento prismatico. Al termine della prima settimana è stato riscontrato un importante miglioramento, in entrambi i gruppi, in tutti i test di cancellazione, a eccezione del test di cancellazione di lettere, in cui è migliorato solo il gruppo testato con stimolazione multisensoriale. I caregiver dei pazienti hanno notato un miglioramento nella sintomatologia dopo 2 settimane di trattamento.
Emianopsia: riabilitazione multisensoriale
La dottoressa Tinelli ha presentato l’applicabilità dell’approccio multisensoriale anche in bambini con emianopsia dovuta a lesioni acquisite e non congenite. I soggetti con lesione congenita hanno una riorganizzazione spontanea dovuta alla grande plasticità cerebrale presente alla nascita; i bambini con lesione acquisita hanno un comportamento simile agli adulti con difficoltà in compiti di esplorazione visiva, lettura, riconoscimento di persone, etc.
Questo è stato dimostrato qualche anno fa in uno studio in cui bambini emianoptici con lesioni congenite e acquisite sono stati sottoposti a una batteria di test di esplorazione visiva con lo scopo di individuare un target. Nei soggetti con lesione congenita, sia nel lato ipsilesionale che in quello controlesionale (quello del deficit campimetrico), i tempi di reazione sono simili; ciò non avviene nei bambini con lesione acquisita dove i tempi di reazione nel lato emianoptico sono il doppio di quelli del lato sano.
Studi successivi hanno permesso di capire che nei bambini con lesioni congenite ed emianopsia si sviluppa il blindsight o visione cieca, a differenza di quanto accade nei bambini con lesione acquisita.
Il tutto è stato dimostrato mediante tecniche di forced choice di tipo psicofisico. Il problema è stato capire come aiutare bambini emianoptici con lesioni acquisite.
È così stato applicato il trattamento riabilitativo basato sulla stimolazione dei neuroni multisensoriali con successo. La durata del trattamento è breve (2-3 settimane), per cui spesso con una buona motivazione iniziale è possibile ottenere ottimi risultati anche nei bambini. Dopo 10 anni di ricerca, questa metodologia riabilitativa si staglia sul panorama scientifico come una realtà, utilizzata con successo da importanti realtà sanitarie nazionali.
I principi fondanti alla base di questo tipo di riabilitazione sono tali da allargare le opportunità applicative di questo trattamento ad altre tipologie di deficit visivi e cognitivi.