Congresso ARVO 2015

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Denver (Colorado)

Non potrò riferire tutte le novità emerse al Congresso ARVO di Denver degli scorsi giorni: 5 giornate intense con la presentazione di moltissimi aggiornamenti interessanti. Tenterò soltanto di riferirne alcuni importanti nel campo della diagnosi per immagini retinica e della retina medica.
Circa un quarto delle comunicazioni e dei poster relativi alla retina hanno trattato delle tecniche e dei risultati dell’Angiografia OCT che rappresenta una vera rivoluzione nella diagnostica retinica.
La riunione del gruppo (SIG) “Interessi Speciali su Angiografia OCT” ha avuto una partecipazione di 750 persone. Tre esperti italiani hanno contribuito al suo successo con apporti clinici importanti: Giovanni Staurenghi, Marco Rispoli, Bruno Lumbroso. Richard Rosen ha poi esposto un metodo interessante di quantificare e seguire la rarefazione della trama capillare in relazione con l’evoluzione della retinopatia diabetica e di altre malattie vascolari. Michel Puech, invece, ha trattato la rarefazione della trama capillare intorno al nervo ottico, in relazione con campo visivo e stadio del glaucoma. Le altre comunicazioni hanno trattato delle nuove apparecchiature e dei prototipi che le varie aziende stanno sviluppando per entrare nel mercato clinico. In effetti, attualmente solo lo strumento Optovue è utilizzabile nella clinica di tutti i giorni, gli altri strumenti sono ancora “prototipi” e le aziende produttrici si propongono di poter presentare apparecchiature cliniche nel più breve tempo possibile. Qualche azienda (Zeiss e Topcon) probabilmente riuscirà a presentarne all’American Academy di novembre a Las Vegas, altre (Heidelberg, Nidek e forse Canon) pensano di proporle al mercato nel 2016.
Il congresso sull’Angiografia OCT che si svolgerà a Roma l’11 e il 12 dicembre (Direzione scientifica: Bruno Lumbroso, Gabriel Coscas, David Huang, James Fujimoto, Bailey Freund, Rick Spaide) e che vedrà la presenza di circa 110 relatori con i massimi esperti mondiali di Angiografia OCT, sarà un importante appuntamento di approfondimento e presentazione degli sviluppi e delle ultimissime novità che certamente non mancheranno nei prossimi mesi.
A Denver inoltre sono stati presentati i risultati delle terapie dei neovasi nei bambini, rilevando che le risposte alle antiVEGF sono state in genere molto buone, senza complicanze dovute alla sostanza iniettata. Gli autori però non hanno precisato i dosaggi utilizzati.
Grande enfasi è stata anche data allo Switch e allo Switch-off. È stata descritta l’alternanza fra Ranimizumabe e Aflibercept e sono state esposte le relative modalità per ottenere i migliori risultati.
Notevole interesse ha suscitato l’informazione che in Inghilterra circa un quarto delle iniezioni intravitreali viene eseguito da infermieri con adeguata preparazione. I risultati riportati sono buoni: non vi sono maggiori complicanze rispetto alle iniezioni eseguite da medici e i pazienti sembrano molto soddisfatti poiché gli infermieri sono più presenti e disponibili a dare loro spiegazioni e rassicurazioni.
Aggiungerò una nota su un caso presentato, che non rientra direttamente nel campo della retina medica, ma ha creato molto coinvolgimento all’ARVO: uveite in un paziente guarito dall’Ebola. Tre mesi dopo la guarigione il paziente ha presentato quella che sembrava clinicamente un’uveite. In effetti, nell’occhio con l’uveite, era ancora presente il virus Ebola attivo, seppur debellato nell’organismo. Le terapie eseguite (antiinfiammatori e antivirali) hanno per il momento ottenuto un miglioramento del visus.