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Home News I nostri cugini d’oltralpe: focus sul sistema organizzativo sanitario in Francia

I nostri cugini d’oltralpe: focus sul sistema organizzativo sanitario in Francia

Marco Mafrici
25 Ottobre 2019
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    immagini da: www.google.com e www.vecteezy.com

    La carenza dei medici specialisti in Italia e il fenomeno della migrazione dei nostri giovani colleghi in alcune nazioni europee, stimato al 52%, mi hanno indotto ad utilizzare il sistema delle “relazioni amicali generazionali” e a invitare un giovane amico oculista, il dottor Marco Mafrici, operante in Francia, a descriverne il sistema organizzativo sanitario e il relativo percorso professionale. Ciò permette indubbiamente di avere una chiara visione europea della professione del medico, con la speranza di offrire utili informazioni ai giovani colleghi e magari di stimolare la realizzazione di un percorso di rientro in Italia di tanti giovani talenti dei quali l'Italia ha tanto bisogno.

    Danilo Mazzacane
    Segretario Gruppo oculisti ambulatoriali liberi (Goal)


     

    In Francia dopo i 6 anni di medicina i neo laureati non possono esercitare la professione, né iscriversi all'ordine dei medici e devono obbligatoriamente partecipare ad un concorso per accedere alla graduatoria nazionale delle specializzazioni, compresa la medicina generale, per un totale di circa 8.600 posti, di cui circa 5400 riservati alla specialistica e circa 3200 alla medicina generale.

    La specializzazione in oculistica è tra le più ambite, e chi vuole accedervi dovrà inevitabilmente classificarsi tra i primi posti in graduatoria, in quanto le borse a disposizione sono all'incirca 140 (si registrano piccole variazioni ogni anno).

    La formazione come da regolamento europeo dura 5 anni. Durante il percorso formativo gli specializzandi, che in Francia si chiamano internes, maturano le loro competenze in maniera progressiva, sempre affiancati da una "figura guida".

    Sin dai primi mesi lo specializzando viene messo nelle condizioni di "fare", infatti l'obbiettivo della formazione è di dare competenze pratiche, oltre che teoriche, fondamentali per completare la maturazione professionale dell'interne.

    Negli ultimi anni di specializzazione, gli "interni" gestiscono autonomamente i reparti, i casi d' urgenza, gli ambulatori dedicati e sono in grado di operare da primi operatori senza la presenza del tutor, gestendo, a seconda delle competenze maturate, interventi complessi di cataratta, strabismo, glaucoma, retina, cornea, plastica ricostruttiva.

    Finita la specializzazione, è possibile continuare il perfezionamento all'università o negli ospedali pubblici grazie a contratti di formazione come assistente universitario oppure come assistente ospedaliero, i quali hanno una durata massima di 4 anni. In questo caso l'assistente o chef è considerato un giovane specialista che sta eseguendo un periodo di alta formazione che gli permetterà di operare e gestire casi complessi in totale autonomia e di insegnare ai giovani interni.

    Per il giovane oculista che vuole entrare direttamente nel mondo del lavoro si prospettano 3 possibilità.

    a) Lavorare in ospedale pubblico Le assunzioni avvengono tramite profili professionali

    Il direttore dell'ospedale e il capo servizio di oculistica selezionano i candidati a seconda del curriculum e delle specifiche esigenze ospedaliere. La scelta del professionista ha come obiettivo quello di ottenere una maggiora offerta di salute per il cittadino, quindi difficilmente troveremo in un servizio di oculistica figure professionali che si occupano della stessa sub-specializzazione. L' oculista, come gli altri medici ospedalieri, è un dirigente medico che non ha l'obbligo di timbrare un cartellino, lavora 38 ore settimanali, svolge la sua attività ambulatoriale e chirurgica programmata, è inserito nelle reperibilità, opera in elezione e in urgenza. E' inoltre possibile domandare e ottenere di lavorare all'80%, 70% o anche al 50% rispetto all'orario lavorativo completo. Questo è sicuramente un vantaggio per il medico, ma anche per la struttura che può decidere di assumere un altro oculista al 50% esonerandolo dall'esclusività. E' possibile essere assunti con diversi tipi di contratti, ed esistono alcuni margini di negoziazione. Inoltre, chi vuole essere assunto a tempo indeterminato, deve superare un concorso nazionale di abilitazione, valido per tutti gli ospedali di Francia.

    b) Lavorare in clinica

    Il lavoro all'interno di strutture private è sicuramente più gratificante da un punto di vista economico. Molti oculisti verso i 40 anni decidono spesso di lasciare l'ospedale pubblico per lavorare in clinica o aprire un proprio studio privato. Dal punto di vista delle prestazioni e qualità delle cure offerte al cittadino si può dire che l'ospedale e la clinica privata si equivalgono. I contratti e irapporti lavorativi tra l'oculista e la clinica sono negoziabili e variano a seconda dei casi.

    c) Aprire uno studio privato autonomo o associato

    Aprire uno studio oculistico è sicuramente costoso, la strumentazione è sempre più tecnologica e avanzata. Ciò non deve scoraggiare, in questo caso le banche sono un valido sostegno per concretizzare il progetto di aprire un'attività professionale autonoma. Nel calcolo dei rischi-benefici le banche, solitamente, non sono ostili verso i medici che decidono di investire in un progetto di lavoro autonomo in ambito sanitario.

    E' bene ricordare che la sanità in Francia è totalmente pubblica, esiste un tariffario unico, uguale per tutti i medici, nel pubblico e nel privato, al quale bisogna attenersi. L'atto medico o chirurgico è economicamente a carico, per la maggior parte, dallo Stato, sia che la prestazione sia stata erogata dall'ospedale che dalla clinica o dallo studio privato dell'oculista, e al cittadino resterà da pagare una minima differenza.

    Questo permette al cittadino di recarsi dallo specialista di cui ha più fiducia, e la parola "privato" non rappresenta una barriera, ma una offerta in più. Nell'attività quotidiana, l'oculista non si trova a dover operare da solo, perché è quasi sempre affiancato dall'ortottista.

    L'ortottista supporta l'oculista nell'esecuzione delle pre-visite e degli esami strumentali, esegue test visivi e della motricità oculare, correzioni prismatiche ed esercizi riabilitativi. Questa sinergia permette di effettuare visite complete di esami strumentali a un maggior numero di pazienti durante la giornata, ottenendo benefici sulla riduzione delle liste d'attesa. In alcuni casi l'ortottista decide di lavorare autonomamente, ma sempre dietro prescrizione medica.

    Nell'oculistica generale ambulatoriale, un buon 30% dell'attività consiste nella prescrizione di lenti a contatto e occhiali che sono considerati vere e proprie protesi. L'ottico li vende solo su prescrizione medica.

    La prescrizione degli occhiali e delle lenti a contatto o come dicono in Francia l'ordonnance des lunettes et lentilles hanno una validità di 3 anni. La collaborazione tra oculisti e ottici è forte, e il rispetto dei ruoli è reciproco.

    In questo breve excursus si è voluto aprire una piccola finestra sulla figura dell'oculista d'oltralpe. In ogni realtà lavorativa esistono luci ed ombre, non esiste un meglio e un peggio, tutto è migliorabile, tutto è perfettibile, ma solamente conoscendo, è possibile avanzare nella buona direzione.

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