Supplementazione alimentare

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Supplementazione alimentare

La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è la prima causa di perdita irreversibile della visione nel mondo occidentale. Si stima che vi siano 3,35 e 1,75 milioni di persone affette da AMD in Europa e Stati Uniti rispettivamente. Se non verranno messe in atto misure preventive, ci si aspetta che nei prossimi 20 anni questi numeri aumenteranno del 50% circa. Le terapie farmacologiche per la DMLE essudativa hanno dimostrato una buona efficacia in termini di miglioramento dell’acuità visiva, ma hanno un utilizzo limitato, sono molto costose e possono risultare in complicanze altrettanto gravi. Per questo motivo è necessario identificare strategie di trattamento basate su comportamenti a basso costo.
Quasi 200 anni fa, dopo la scoperta della macula lutea da parte di Francesco Buzzi nel 1782, il “pigmento maculare” era identificato come una miscela di carotenoidi ossigenati o “xantofille”, luteina, zeaxantina e meso-zeaxantina. La luteina e la zeaxantina sono pigmenti gialli particolarmente abbondanti in frutta e verdura e la loro presenza nell’occhio deriva esclusivamente dalla dieta. La concentrazione dei pigmenti maculari nel centro della retina è più alta che in altri tessuti, ed è circa 3-4 volte maggiore rispetto al fegato o al sangue. La spettroscopia di sezioni trasversali di retina mostra che la maggior parte dei pigmenti maculari si trova a livello delle fibre di Henle (assoni dei fotorecettori) e dello strato plessiforme interno. In questo modo i pigmenti maculari costituiscono un filtro di assorbimento della luce blu che protegge i segmenti esterni dei fotorecettori. I pigmenti maculari sono presenti anche nei segmenti esterni dei bastoncelli e probabilmente anche nel segmento esterno dei coni.
La DMLE è una patologia che dipende dall’età, ma anche da fattori genetici come la storia familiare, la razza, il sesso e il colore dell’iride, e da fattori ambientali come il fumo di sigaretta, la dieta e l’esposizione alla luce solare. Si tratta dunque di una malattia multifattoriale che ha come via finale comune il danno foto-ossidativo e la formazione di drusen. Sebbene gli studi epidemiologici sul ruolo dei carotenoidi maculari nello sviluppo della DMLE non siano stati completamente esaurienti, si è fatta strada l’ipotesi a sostegno della protezione dal danno ossidativo.
Diversi studi epidemiologici (eye disease case-control study group, AREDS) hanno dimostrato che un maggior apporto di luteina e zeaxantina con la dieta riduce il rischio di sviluppare una forma avanzata di DMLE.
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