Salute oculare degli italiani: più della metà presenta difetti visivi

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Nel corso di “Fatti guardare negli occhi”, l’evento organizzato da NAU!, con il patrocinio di SOI-Società Oftalmologica Italiana, sono stati diffusi i dati sulla salute a livello oculare degli italiani.
In Italia solo il 42% degli uomini e il 35% delle donne non presentano difetti della vista. I miopi sono il 33%. Gli ipermetropi il 18% (uomini) ed il 24% (donne). Gli astigmatici il 5%. Chi è affetto da significative e penalizzanti differenze tra un occhio e l’altro il 3%. Sono numeri riferiti a decine di milioni di persone che necessitano e devono essere visitati e curati da un medico oculista. È questo il quadro emerso nel corso dell’evento “Fatti guardare negli occhi”, organizzato da NAU!, da sempre in prima linea sul tema del benessere visivo, con il patrocinio di SOI-Società Oftalmologica Italiana, svoltosi nella giornata del 26 ottobre scorso, a Roma, presso il Senato della Repubblica.
Il convegno, moderato dalla giornalista di Repubblica Daniela Minerva e organizzato in occasione del mese della vista, con l’obiettivo di analizzare le migliori strategie di comunicazione e di sensibilizzazione per infondere nei cittadini la cultura della prevenzione visiva, ha visto la partecipazione di: Federico Gelli, componente della Commissione affari sociali, Matteo Piovella, Presidente SOI-Società Oftalmologica Italiana, Filippo Cruciani, Medico Oculista-Coordinatore Scientifico Polo Nazionale Ipovisione e Fabrizio Brogi, Presidente di NAU!.
“La salute degli occhi riguarda in Italia milioni di persone – spiega l’on. Federico Gelli componente della Commissione affari sociali della Camera dei Deputati – e i difetti visivi sono in costante aumento, basti pensare che i miopi sono raddoppiati rispetto a 40 anni fa. Le cause di questo aumento sono dovute alle variazioni degli stili di vita, a cause ambientali e all’uso smodato di smartphone, tablet e ogni tipo di dispositivo elettronico. Tutto questo non aiuta i nostri occhi, anzi peggiora il loro stato di salute soprattutto se a tutto questo si somma la scarsa voglia da parte degli italiani di sottoporsi ad un controllo della vista periodico. Voglio ricordare che – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – il 42% dei deficit visivi è rimediabile attraverso l’uso di adeguati mezzi di compensazione visiva. Per questo motivo è importante proteggere i nostri occhi e questo lo possiamo fare meglio partendo dalla prevenzione e dalla corretta informazione sui rischi che comportano i difetti visivi”.
“Gli ultimi dati testimoniano come sia sempre più necessario prestare attenzione alla prevenzione e, di conseguenza, al benessere visivo del bambino – sottolinea Matteo Piovella, presidente SOI-Società Oftalmologica Italiana. I bambini sono, però, i soggetti maggiormente complessi da poter visitare e valutare a livello della salute oculare. Solo i medici oculisti coadiuvati dagli ortottisti assistenti in oftalmologia hanno acquisito le necessarie competenze e capacità per individuare malattie e handicap visivi senza commettere tragici errori basati sull’individuazione di falsi negativi. Nel bambino è, infatti, inattuabile il così detto screening e al contrario deve essere attivata una completa visita oculistica comprensiva di utilizzo di farmaci cicloplegici la cui prescrizione e gestione degli effetti collaterali è esclusiva competenza e responsabilità del medico oculista”.
“Si può fare impresa con profitto avendo un ruolo sociale. Infatti, NAU! cresce mediamente del 25% annuo, mentre i nostri clienti che si sono sottoposti ad una visita presso un medico oculista, sono cresciuti e crescono mediamente del 30% annuo – sottolinea Fabrizio Brogi, presidente NAU!. Crediamo che questo risultato positivo sia legato alla nostra iniziativa PREZZO ZERO, ovvero una collezione di montature da vista che i nostri clienti non pagano presentando la ricetta del medico oculista. In sintesi NAU! crea lavoro, soprattutto per i giovani (negli ultimi due anni abbiamo assunto oltre 100 persone l’anno sotto i 30 anni di età), svolgendo un’attività che ha ricadute positive sul sociale”.